Il debito de de cuius per imposta di registro si ripartisce tra gli eredi, senza vincolo di solidarietà

Il debito de de cuius per imposta di registro si ripartisce tra gli eredi, senza vincolo di solidarietà

Tizio è debitore dello Stato di una somma dovuta a titolo di imposta di registro; Tizio muore e lascia suoi unici eredi tre figli per quote tra loro uguali: in tal caso, il debito di Tizio per imposta di registro si trasmette ai tre figli eredi con vincolo di solidarietà o si ripartisce pro quota tra i tre eredi?

La Corte di Cassazione, con sentenza 22426 depositata il 22 ottobre 2014, accoglie la seconda soluzione, con la conseguenza che ciascuno dei tre figli eredi è tenuto a pagare, nell'esempio, solo un terzo della somma dovuta dal defunto.

Ciò perché secondo la Cassazione la regola speciale della solidarietà dei coeredi trova applicazione solo nel caso di mancato pagamento delle imposte dirette (art. 65, D.P.R. 600/1973) da parte del defunto o ancora in ipotesi di pagamento dell'imposta di successione (articolo 36 del Dlgs 346/1990).

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